Siamo alla resa dei conti, cari umani! Vigliacchetti per lo più, spavaldi con i più deboli, penso a come paragonate i vostri simili a me per denigrarli quando li appellate con il nomignolo
“microbo”, per intendere la poca dimensione, oppure la scarsa considerazione. Ebbene gente, al solito riesco a riportarvi in un batter d’occhio con i piedi sulla terra, di colpo svanisce tutta l’arroganza che vi contraddistingue.
Ammetto che ho impiegato un po’ di tempo a mettere a punto nuove modalità di contatto e azione, alla fine ci sono riuscito: a caso distribuisco una bella polmonite interstiziale e via il gioco è fatto.
Badate non sono cinico, faccio solo quel che devo, ciò che la natura mi comanda di fare. In compenso vi libero del ciarpame di cui vi circondate solitamente: talk show, social, politici (loro si definiscono tali) di ogni forma e colore, opinionisti da salotto, manager da strapazzo, estimatori del liberismo più sfrenato, globalizzatori e chi più ne ha, più ne metta.
Io, da povero e minuscolo, vivo con poco e di poco, niente apericena, niente movida, niente lusso, sono l’esempio della virtù e della sobrietà.
Penso al fesso iperattivo che, ignaro, mi ha distribuito e dispensato attraverso la sua frenetica mania di sentirsi immortale, di sentirsi in forma. Ha passato il tempo, pensando fosse un banale raffreddamento, starnutendo e gocciolando, però tra corse e partite di pallone: ha fatto più danni lui di un reggimento di
cacciatori delle Alpi.
Mi dovreste applaudire per avervi tolto dalle scatole gli “statisti” nostrani, i Renzi, i Salvini,i Di Maio e i Grilli, le Meloni, gli Zingaretti, i Berlusconi (che sono in fuga), e ovviamente i loro “sedicesimi”; essendo anche di passaggio a Milano penso al Sala che si è di colpo fermato e quindi è svanito, lui la rappresentazione plastica del detto milanese “i ball in bun da fa’ búi”. Basta un colpo di tosse e i milioni di
turisti che frequentano corso Como e piazza Gae Aulenti svaniscano e rimangono i poveri disgraziati lasciati in mezzo a una strada, con contratti in prova, magari senza che gli siano stati versati nemmeno i contributi, o i Riders sfigati che, beffa del destino, portano a casa la spesa ai coglioni rintanati.
Badate non è una guerra, per quella bastate voi; è l’igiene più semplice, quella che non guarda in faccia a nessuno, è la livella di Totò che rende finalmente gli umani eguali. Chissà poi se li renderà anche saggi, se dopo la tempesta rifletteranno sulle modalità di stare sulla palla che ci ospita.
State comunque sereni (Renzi docet), io tornerò mutato ancora più volte e per voi, che temo non impariate nulla, la ruota su cui girate come le cavie in cerca di cibo si farà sempre più inospitale e alla fine ne rimarrà uno solo, io l’highlander.