Per proteggerci dalla pandemia abbiamo cambiato comportamenti e stili di vita che inquinano il mondo. Quello che sembrava impossibile si è dimostrato alla portata di una coscienza civica che non va tradita
Gianni Del Pero
Presidente WWF Lombardia

Il Covid19 ha colpito duramente la salute di alcuni, tanti, troppi. Ha colpito, invece, molti altri negli affetti. E ci ha colpito quasi tutti imponendoci di cambiare abitudini, priorità e tempi della vita.
Ma questa tragedia ci ha anche fatto capire che non era per niente impossibile cambiare il nostro stile di vita, modificare le nostre attività e i nostri comportamenti. E l’ampiezza della nostra impronta sull’Ambiente.
Abbiamo scoperto il lavoro agile, la possibilità di lavorare assieme senza essere tutti nello stesso posto nello stesso momento. Abbiamo abbandonato l’abitudine di fare tutti insieme le solite code giornaliere, ma rigorosamente da soli nella nostra auto, o di accalcarci nei mezzi pubblici, nei centri commerciali, nella movida, tutti alla stessa ora. Abbiamo accettato l’insegnamento da remoto e la possibilità di incontrarci senza muoverci da casa.
In poco più di un mese siamo stati in grado di raggiungere obiettivi impensabili nel contenimento delle emissioni di anidride carbonica, le polveri sottili, anche se a fine stagione, si sono quasi azzerate. È diminuita la richiesta di energia ed è crollato l’utilizzo di combustibili fossili.
Questi risultati sono il frutto di scelte che in un primo momento ci erano state imposte dall’emergenza sanitaria ma che siamo stati in grado di comprendere e accettare.
Davanti a noi, quindi, si presenta un’occasione unica per ridurre il nostro impatto sull’Ambiente e cambiare definitivamente comportamenti non sostenibili, a partire dal nostro modo di spostarci. A piedi, in bici e utilizzando mezzi pubblici gratuiti per tutti, riorganizzati per fornire un servizio adeguato alle mutate richieste, in piena sicurezza per contrastare comunque il ritorno del contagio ma, in primo luogo, per non abdicare al motore a scoppio ed al trasporto privato, anzi per archiviarlo così come tutte le inutili e impattanti strade e autostrade sempre in agguato.
Il futuro delle nostre città ed il nostro stesso futuro passano dalla nostra capacità di cambiare i luoghi ed i tempi del nostro lavoro, il modo di organizzarci ma soprattutto di spostarci.
L’opportunità di proseguire con lo smart working, alternando casa e luogo di lavoro nella settimana estesa, la modifica degli orari di apertura delle attività, una nuova organizzazione scolastica anche articolata su turni alternati ad insegnamenti da remoto (per scuole superiori e Università), ridurranno spostamenti e consumo energetico e contribuiranno ulteriormente a migliorare la qualità dell'aria.
Dovremo però rendere efficiente il sistema del trasporto pubblico, ammodernare le infrastrutture adeguandole alle misure anti-Covid19, potenziare le infrastrutture per la mobilità sostenibile come ferrovie, metropolitane e piste ciclabili. Archiviando per sempre “nuove” strade o autostrade come Pedemontana Lombarda, aeroporti e altre infrastrutture“grigie” che consumano suolo, violentano il paesaggio e aumentano i livelli di inquinamento.
Ma non potremo mancare di attivare un’azione di tutela delle acque e di contrasto al dissesto idrogeologico così come dovremo orientare l’agricoltura e la zootecnia lombarda verso coltivazioni e allevamenti meno impattanti in termini di utilizzo di acqua, energia, e di presidi chimici anche con la riduzione di capi allevati così da riequilibrare la produzione di foraggi e mangimi e ottenere, nel contempo fonti inquinanti prodotte dal comparto. Sostenere l’agricoltura e la zootecnia biologica e incentivare sistemi di forestazione urbana saranno le necessarie azioni complementari per raggiungere obiettivi di sostenibilità.
Azioni che si dovranno applicare a tutti i settori per favorire la conversione alla sostenibilità delle imprese, possibile come ci ha dimostrato questa “pausa di riflessione” imposta dell’emergenza del Corona Virus, incentivando azioni e progetti di ecodesign e di transizione alla green economy e all’economia circolare.